By Raffaello Magaldi (Executive Vice President Commercial & Technical Operations Magaldi Green Energy)
Un utilizzo responsabile delle risorse non può che cominciare dalla “linfa vitale” del Pianeta, altrimenti la scarsità di acqua rischia di diventare “endemica”. Lo ha messo in evidenza di recente l’Onu con il World Water Development Report 2023. L’uso di acqua, mette in evidenza il Rapporto, è aumentato a livello globale di circa l'1% ogni anno negli ultimi 40 anni e si stima continui a crescere fino al 2050 sia per l'aumento della popolazione sia per il cambiamento dei modelli di consumo di risorse. Saremo di più e consumeremo di più di quello che hanno fatto le generazioni che ci hanno preceduto. È chiaro che si tratta di una situazione non più sostenibile, non solo per ragioni economiche e sociali ma, prima ancora, per ragioni morali. Nessuno ha il diritto di ledere il futuro di chi verrà dopo noi.
Suscita preoccupazione anche la situazione in Italia. Secondo i più recenti dati elaborati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca – Ispra, nell’ultimo trentennio climatologico 1991–2020, la disponibilità di acqua è diminuita del 20% rispetto al valore di riferimento storico di 550 mm. Eppure, come ha messo in evidenza Ferruccio de Bortoli in un recente editoriale sul Corriere della Sera, “nel dibattito pubblico prevale un colpevole e inspiegabile fatalismo che rasenta l’irresponsabilità collettiva e individuale. Basta che piova un po’ e subito l’emergenza scompare”. Non so se chiamarla “irresponsabilità”, certo è che nonostante tutto l'Italia si conferma uno dei paesi più idrovori dell'Unione europea: consumiamo circa 225 litri pro capite al giorno a fronte di una media europea di circa 140 litri.
È evidente che bisogna cambiare rotta e, per farlo, occorre prima di tutto una nuova mentalità. L’industria può giocare un ruolo importante per cambiare le cose. I prelievi di acqua per uso industriale costituiscono, infatti, circa il 17% dei prelievi totali di acqua nei paesi ad alto reddito. L’acqua per uso industriale in Europa rappresenta il 28% del consumo idrico annuo. È prevalentemente utilizzata per il raffreddamento nelle centrali nucleari e in quelle a combustibile fossile, oltre che per la produzione di energia idroelettrica (Agenzia europea dell’ambiente).
Proprio su questo aspetto il nostro Gruppo lavora da decenni. Abbiamo a cuore il valore dell’ambiente e la tutela della risorsa più preziosa del pianeta blu. Sviluppato negli anni ’80, il sistema MAC® brevettato Magaldi è una tecnologia di estrazione a secco delle ceneri pesanti che evita l'inquinamento delle enormi quantità di acqua che altrimenti si mischierebbero alle ceneri. Le ceneri raccolte, una volta fredde, vengono riutilizzate come additivo del cemento mentre prima, come materiale di scarto, venivano portati in discariche o addirittura gettati in mari e fiumi. L’industria può fare tanto, ognuno può fare la differenza.